Matrimonio di Anime
In un vero matrimonio di Anime,
l’amore è eterno e incondizionato.
L’ultima pubblicazione del grande maestro indiano Paramhansa Yogananda è 108 PALPITI D’AMORE. Non si tratta di un libro narrativo o autobiografico, ma è una raccolta di poesie, riflessioni e pensieri dal sottotitolo “Pensieri da cuore a cuore”; le riflessioni sono accompagnate da immagini belle e ispiranti.
Paramhansa Yogananda è uno dei maestri spirituali più famosi di tutti i tempi, tutt’ora amatissimo sia in Occidente che in Oriente. E’ stato rappresentante per l'India tenendo pubbliche conferenze e lezioni sulla realizzazione del Sé in tutti gli Stati Uniti; scrisse diversi libri, tra cui spicca un classico spirituale “Autobiografia di uno Yogi” ed i commenti sugli insegnamenti originali di Gesù Cristo e di Krishna nella Bhagavad Gita .
Yogananda ha svolto un ruolo chiave nel rendere lo Yoga e la Meditazione ampiamente accettati e praticati in Occidente. Il suo amore, la sua profondità e l’universalità dei suoi insegnamenti hanno ispirato migliaia di persone in tutto il mondo. Era un uomo traboccante d'amore divino e ha ispirato amore ovunque attorno a sé.
La saggezza del grande Maestro, qui distillata nei 108 pensieri e brevi poesie, guida il lettore alla scoperta delle infinite sfumature dell'Amore e della fonte unica e inesauribile che lo alimenta.
Anteprima il libro "108 Palpiti d'Amore" di Paramhansa Yogananda
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Il puro amore
Il Sole, la Luna , la Terra e tutte le cose sono tenuti insieme dall'amore di Dio. Se vogliamo conoscere Dio, non dobbiamo isolare il nostro amore, bensì renderlo parte dell'Amore Divino. Nonostante la sofferenza e la danza della vita e della morte, ciascuno di noi sa che Dio è amore. L'unico scopo della vita, quindi, dovrebbe essere quello di trovare Dio. Non vi è tonico più efficace dell'amore, in grado di far risplendere il corpo e la mente dell'uomo. L'amore non si può descrivere: lo si può soltanto sentire.
Tutto il nostro amore, nella sua originaria purezza, è amore di Dio. Se il puro amore brillerà nella nostra anima, saremo rivestiti dell'universale bellezza e dell'amore di Dio, fonti d'inesauribile attrattiva. Tutte le nazioni devono entrare nel tempio dell'amore e della comprensione universali. Solo l'amore è imperituro. Le leggi di Dio sono le leggi della fratellanza e dell'amore. Sebbene l'amore nasca nelle relazioni umane e nella legge di reciproca utilità, il puro amore trascende qualsiasi relazione e non è condizionato da tale legge. Sebbene l'amore nasca nell'utilità, non ne siamo consapevoli. L'amore di una madre per il proprio figlio è incondizionato. Le madri, come si sa, amano anche il più inetto, il più brutto, infermo o malvagio dei propri figli.
Non dobbiamo limitarci ad amare chi ci è vicino. Lo scopo dello stare insieme è consentirci di espandere il nostro amore. La natura recide i legami della vita familiare affinché possiamo imparare che l'amore per la nostra famiglia deve estendersi ai vicini, agli amici, al Paese e a tutte le nazioni. Chi non ama la propria famiglia non può amare il prossimo e neppure il proprio Paese. Chi non ama anzitutto il proprio Paese non può imparare ad amare tutte le nazioni.
L'amore è uno stato della mente e del cuore che trascende nettamente tutte le relazioni e tuttavia possiamo venerare Dio in qualsiasi forma di rapporto umano: possiamo amarLo come Padre, Madre, Maestro, Amico o come l'Amato di tutti i cuori.
L'amore non deve mai restare grettamente limitato a una cerchia ristretta. Attraverso le porte dell'amicizia, dell'affetto coniugale, dell'amore genitoriale e dell'amore per tutti gli esseri umani e le creature animate, possiamo entrare nel regno dell'Amore Divino. Il puro amore non nasce parlando, ma viene coltivato a poco a poco nel terreno in continua espansione di un crescente sentimento di comprensione e amicizia verso tutti.
Chi non ha mai amato nessuno al mondo, neppure gli uccelli o gli animali, non potrà mai amare l'umanità intera. Chi non ha mai amato il proprio prossimo non potrà mai amare Dio. Soltanto il terreno del cuore capace di far crescere l'amore umano è in grado di generare l'Amore Divino.
L'ordine esoterico dei rosacroce opera per cicli di 108 anni di attività, seguiti da altrettanti di paralisi.
108 In astrologia ci sono 12 case e 9 pianeti.
Curiosità:
Nella tradizione indiana il 108 è molto importante, rappresenta un numero sacro e simbolico. Quello che per noi è il rosario per loro è il “Mala”: costituisce un importante accessorio del culto in omaggio alle Divinità, utilizzato per la recitazione di mantra e preghiere.
Le divinità indù hanno 108 nomi: ripetere questi nomi, oltre a contare i 108 grani del rosario, è un rito cerimoniale (namajapa) ed è considerata appunto una pratica sacra.
Il numero 108 è quello dei Veda, le scritture sacre rivelate e come tali degne di essere considerate anche nel loro aspetto numerico-simbolico.
108 è considerato altamente significativo in molte tradizioni e non soltanto quelle yogiche.
Simbologia del 108:
Il 108 è considerato “numero sacro” in moltissime religioni tra le quali l’Induismo, il Buddhismo, il Sikhismo, il Giainismo, ecc… In molte regioni indiane è legato alle pratiche dello yoga e del Dharma.
Nello Yoga è detto che se uno è così calmo da avere solo 108 respiri in un giorno, otterrà l’illuminazione.
Il numero 108 per gli antichi Rsi (i Saggi dell’Induismo che hanno “udito” la Sruti – La Tradizione ) è quello che più di tutti gli altri numeri descrive la completezza della Creazione.
Il numero 108 simboleggia l’unione di Shiva e Shakti: la Creazione del Mondo.
Il dio Shiva ha effettuato la sua “danza cosmica” in 108 pose (Karana).
Secondo i Veda, quando l’universo fu creato, il Creatore stabilì 108 divinità per gestirlo.
In seguito, nella mitologia, gli dei e le dee avevano tutti 108 nomi.
Le Upanisad accertate sono 108 ed il suo significato esoterico è il ricevere in modo umile la Conoscenza Trascendentale da un Guru (Maestro) vero. Infatti “upa” significa “al di sotto, ai piedi”; “anisha” significa “dipendente”; quindi il “sedersi in umiltà e silenzio ai piedi del Guru, ad ascoltare”.
Il Rig-Veda ha 10.800 versetti.
Nel Bhagavata della letteratura vedica, Krishna ha ballato con 108 fanciulle e successivamente ha avuto 16.108 mogli.
Ci sono 108 grani nei rosari usati anche Buddisti (Akshamala) per ripetere i mantra 108 volte durante una preghiera e lavare via i peccati.
I libri sacri tibetani del Khagiur sono 108 volumi.
I monaci Zen indossano uno Juzu (simile all’Akshamala, però da polso) formato anch’esso da 108 grani.
Ci sono 108 Contaminazioni dell’anima nel Buddismo.
Il Buddhismo tibetano crede esistano 108 peccati, e 108 bugie che gli uomini possono dire.
Molti templi buddisti hanno 108 gradini.
1-0-8 è il numero per chiamare la polizia in India. Un modo di dire comune in India recita “Digita 108 e salvi una vita”.
In Giappone, nei festeggiamenti di fine anno, le campane suonano 108 rintocchi ognuno dei quali rappresenta una dei 108 peccati o tentazioni terrene che l’uomo deve evitare per raggiungere il Nirvana (così come fece Buddha).
108 sono le stelle sacre cinesi: 36 stelle benefiche e 72 stelle malefiche, il bene e il male in diverse forme.
Nell'arte marziale Wing Chun, in ognuna delle sue 3 forme, prevede 108 movimenti nell'apprendimento dell’uso del bastone di legno.
108 movimenti per la forma nel Tai chi Juan.
Nell'Odissea di Omero i pretendenti di Penelope, moglie di Ulisse, sono 108.
L'angolo, nella geometria euclidea, formato da due linee adiacenti in un pentagono equivale a 108 gradi.
108 = 0108 un importante numero nella cultura ebraica = nebbia, vapore dal suolo che forma le nuvole, fino a circondare e a coprire la terra come un velo. Questo significato è confermato dalla radice della parola arabica "med", che indica qualcosa di solido e forte, di difesa. Significa anche atmosfera.
108 È il numero dell'al-Kawthar, il più corto tra i Sura del Corano.
L'ordine esoterico dei rosacroce opera per cicli di 108 anni di attività, seguiti da altrettanti di paralisi.
108 E' il numero delle intersezioni delle linee tra i Chakra, che convergono sulla linea del cuore e portano alla realizzazione e all' auto-coscienza.
Il numero 108 analizzato simbolicamente:
1 = bindu (simbolo della condizione germinale): è il punto dal quale inizia la creazione e si sviluppa la molteplicità;
0 = sunyata (la qualifica di vuoto): il vuoto, quello stato da raggiungere se ci si vuole liberare dal Samsara (ciclo perenne del divenire; trasmigrazione; corso dell’indefinita successione di nascita-vita-morte-rinascita);
8 = ananta (senza fine): è l’infinito, il senza fine.
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