mercoledì 7 dicembre 2011

ALDA MERINI

HO BISOGNO DI SILENZIO

Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorietate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.


Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.


Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.


Alda Merini


lunedì 28 novembre 2011

REGOLE DI VITA

REGOLE PER L'ESSERE UMANO...
  
1. Un corpo ti è stato dato. Puoi amarlo o puoi detestarlo, ma sarà il tuo per tutta la durata di questa vita.
2. Imparerai delle lezioni. Ti sei iscritto in una scuola informale a tempo pieno chiamata "Vita". Ogni giorno avrai l'opportunità di apprendere delle lezioni in questa scuola. Potrai amare le lezioni, o pensare che sono idiote o senza pertinenza.


3. Non ci sono errori, solamente delle lezioni. La crescita è un processo di prove e di errori per la sperimentazione. Le esperienze "sbagliate" partecipano tanto al processo quanto quelle  "positive."

4. Una lezione sarà ripetuta finché sia imparata. Una lezione ti sarà presentata sotto diverse forme, finché l'impari. Quando l'avrai imparata, potrai passare alla seguente lezione.


5. Apprendere delle lezioni non finisce mai. Non c'è parte di "Vita" che non contenga  lezione. Se sei in vita, ci sono delle lezioni da imparare.
 
6. "Altrove", non è migliore che "qui".

Quando tuo  "altrove"  è diventato "qui", ottieni di nuovo un altro "altrove" che ti sembrerà migliore di "qui" a sua volta.


7. Gli altri sono essenzialmente degli specchi di te stesso.
Non puoi amare o  detestare qualche cosa in altrui che se questa qualcosa riflette una cosa che ami o che detesti in Te stesso.

8. Ciò che fai della tua "Vita" dipende da te. Hai tutti gli attrezzi, tutte le risorse di cui hai bisogno. Ciò che ne fai dipende da te. La scelta ti appartiene.


9. Le tue risposte sono in te. Le risposte alle domande della "Vita" sono in te. Tutto ciò che ti occorre  è guardare, ascoltare e avere fiducia.
 

10. Man mano che ti apri a questa fiducia, ti ricorderai sempre più tutto questo...  
 
         Autore Sconosciuto

giovedì 10 novembre 2011

AMMA


"L'amore è la nostra vera essenza, l'amore non ha limitazioni di casta, credo, religione, razza o nazionalità, siamo tutti delle perle infilate sullo stesso filo dell'amore. Risvegliare in noi la coscienza di questa unità e diffondere l'amore che è la nostra natura intrinseca. Ecco il vero scopo dell'esistenza umana."
- Amma



Mata Amritanandamayi, Madre Spirituale dell'India, è un’icona vivente dell’amore. In India, dove esistono ancora le caste e dove le donne non possono toccare gli uomini perchè li renderebbero impuri, Amma leva un inno d’amore per la vita rinchiudendolo in un abbraccio.

Amma, è una grande anima, mahatma, conosciuta in tutto il mondo come the hugging saint, la sacerdotessa dell'abbraccio.

L’abbraccio, secondo Amma, è l’espressione dell’amore nella sua forma più pura; quando abbracciamo qualcuno si crea una vibrazione, che ha la capacità di produrre una trasformazione nell’altro. Nel mondo, Amma ha abbracciato oltre 30 milioni di persone e ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali, anche da parte dell'ONU. Il suo instancabile spirito di dedizione ha ispirato una vasta rete di attività umanitarie.
Qui trovi la sua biografia:

LA MIA ESPERIENZA CON AMMA (ottobre 2011)

Arrivo in mattinata a Sesto San Giovanni; dopo aver fatto la meditazione di apertura e la fila per prendere i numeri gratuiti, proseguo la giornata aspettando il mio momento dell'abbraccio di Amma.

L’organizzazione è esemplare, da quando arriva Amma si è tutti tranquillamente in attesa del proprio turno; tutti coloro che sono entrati avranno il proprio abbraccio.

Il Palasesto si trasforma in un’oasi di pace e serenità tra canti, meditazioni e i profumi degli oli e degli incensi. Mi sento avvolta da forti emozioni e contemplo il fiume di gente che è in attesa di perdersi in un grande mare.
Per tutta la giornata proiettano il video degli abbracci di Amma. Più volte sono estasiata dalle immagini, per me commoventi, di questa trasmissione d’amore.

Ascoltando uno dei messaggi di Amma, mi è rimasta impressa la frase di quando ci descrive: ci vede tutti come suoi figli, come tante farfalle colorate che volano davanti a lei.

Sta seduta pazientemente, vestita di bianco, con i suoi capelli neri raccolti in un viso amorevole, parla, prega, canta, è sempre presente a se stessa.
E’ sensazionale la forza che ha: da migliaia di abbracci spontaneamente ad ogni persona, sempre compassionevole e sorridente. Per un numero indefinito di ore e per diversi giorni, lei accoglie tutti tra le sue braccia.
Finalmente è arrivato il mio turno: mi perdo nel suo sguardo, con il cuore che batte fortissimo incredula di essere giunta lì. Amma mi stringe al petto come una Grande Madre, mi culla e mi sussurra una preghiera. Sento le sue guance morbide e profumate.  L’ho abbracciata forte anche io e in quel momento non esistevo più: ho provato un senso di vuoto, qualcosa che non riesco ancora a descrivere. Ho sentito, per un momento il contatto con una forza più grande e una profonda pace interiore.
Alla fine dell’abbraccio Amma mi dona un grande sorriso, posando delicatamente sulla mia mano un petalo di rosa e una caramella. Proprio come una bambina felice ritorno al mio posto trattenendo nel mio cuore lo stato di beatitudine che ho provato.
Ancora oggi conservo uno splendido ricordo di quella giornata e delle emozioni che mi hanno riempito il cuore. E’ stato una esperienza bellissima, che sicuramente consiglio di provare.

Grazie Amma!






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"Finché avrà la forza sufficiente per abbracciare tutti quelli che vengono da lei e per posare la mano sulla spalla di una persona che piange, Amma continuerà a dare il suo darshan.
Accarezzare con amore le persone, consolarle e asciugare le loro lacrime fino alla fine di questa forma mortale, ecco il desiderio di Amma”.

Vera cittadina del mondo, Amma tiene programmi pubblici in India, Europa, Stati Uniti, Australia, Giappone, Sri Lanka, Singapore, Malesia, Canada, Africa e Sud America. Nei suoi discorsi, Amma offre al mondo la saggezza e la guida per la realizzazione personale e riguardo ai temi più scottanti del nostro tempo. E conclude sempre il programma abbracciando ogni persona presente all’evento.

Intervistata dalla BBC sul perché abbracci le persone, Amma ha risposto:
“E’ come chiedere a un fiume ‘Perché scorri?’. Accade spontaneamente perché è la sua natura. La natura di Amma è uguale - quella di una madre che esprime l’amore per i suoi figli”.

Questa espressione d’amore unica e universale è conosciuta col nome di darshan di Amma.
Il darshan può svolgersi ininterrottamente per 20 o più ore nello stesso giorno.
 

Durante la sua vita Amma ha abbracciato oltre 30 milioni di persone.
Questo abbraccio materno, ripetuto ora dopo ora, giorno dopo giorno durante gli ultimi 39 anni, è diventato il catalizzatore e il simbolo del sempre crescente movimento umanitario chiamato
Embracing the World (Abbracciando il Mondo).

mercoledì 26 ottobre 2011

KRISTA CORSO



Occorre far del miracolo la normalità per poter vivere indisturbati da elogi che trovano forma nelle credenze depistanti, credenze che l’uomo ha costruito, perché non ha ancora capito che è la mente a far tutto.
Krista Corso






Voglio ringraziare Krista Corso, che mi ha concesso di pubblicare la sua intervista.
Krista ci parla del suo Risveglio, della sua realizzazione allo Stato Cristico.

La lettura di questa esperienza, inesprimibile a parole, è un conforto per me che sono alla ricerca della mia Personale Verità, e per chiunque voglia intraprendere il cammino del risveglio.

Chi è Krista Corso?
Modella, conduttrice TV, presentatrice di eventi, autrice, ma soprattutto madre felice del suo piccolo Aissa.
Il suo obiettivo è quello di divulgare quello che ha imparato dal suo Risveglio.
Di prossima pubblicazione il suo libro edito da Macro Edizioni.

Questo è quanto dice di lei:
Sono piena di difetti e strabordo di pregi, proprio come chiunque.


Per conoscerla meglio:




INTERVISTA A KRISTA CORSO
di Riccardo Geminiani

Io partirei proprio dalla tua esperienza di risveglio. Quando è avvenuta e in che modalità (è frutto di un percorso o è più legata a un evento particolare)?

Ho certamente tanto riso nella mia Vita, la mia prima compagna di grasse, grosse e sane risate è stata mia sorella minore di 11 mesi, Piera, ricordo le lacrime agli occhi e il mal di pancia da quanto ci sfinivamo di risate! Abbiamo riso soprattutto in situazioni drammatiche, è stato mio padre ad insegnarci a non piangere ed esser Forti e non è stato per noi così difficile imparare! Ricordo quanta Gioia abbiamo provato al funerale del nonno paterno, oppure l’entusiasmo nei momenti dove non c’erano nemmeno i soldi per il pane in un tragico periodo nella tarda adolescenza.

Il mio obiettivo per la mia Vita è nato con me: raggiungere lo stato di Perfezione Mentale, arrivando a concepire “il Tutto” in un corpo da ragazza, senza attendere di invecchiare da infelice, con irrisolti punti di domanda in testa. Ho sempre pensato che il mistero esiste solo per chi non cerca risposta alle domande. La Mia Vita sin da piccola è stata capitanata da uno spirito sempre presente di continua e silenziosa Ribellione Sana verso qualsiasi dettame o input pre-confezionato e proveniente da fonti esterne a me, Ribellione anche nei confronti di ogni mio cedimento, debolezza, lamentela, scoraggiamento, vizio, attaccamento e necessità. Ho sempre agito in solitaria, carattere da leader, coraggiosissima, trascinatrice, ho sempre condiviso il mio affetto con tutti abbattendo le classiche formali barriere che dividono chi apparentemente non si conosce. Non mi sono mai sentita appartenere a “questo mondo” ed ero governata da un meraviglioso “io” che interpellavo per capire la mia rotta terrena. Sin da piccola non capivo perché le persone fossero contrariate, arrabbiate o tristi. Quando mi è capitato d’arrabbiarmi, poi mi sono sempre sentita uccisa dall’energia negativa che andavo a utilizzare, mi sfinivo ed ho velocemente capito che la mia ideale permanenza è nella Gioia. La mia naturale visione del mondo non prevedeva il Dolore, mi sono sempre detta che la Felicità è un Diritto di tutti come normale decorso da riscattare e non come utopia o meta ambita ma irraggiungibile. Ho sempre pensato che permanere nel Dolore, fosse Follia! Sapevo che dovevo decondizionarmi dall’educazione standardizzata a me impartita e sapevo che dovevo comunque vivere nella società in modo pienamente integrato: infatti sono andata a scuola con successo, ho molto viaggiato, e ho scelto un lavoro legato alla comunicazione, conduttrice televisiva e autrice.

Intorno ai 14 anni ho scelto spontaneamente di non assumere più farmaci e di debellare le malattie affrontandole attraverso la comprensione del trauma emotivo nascosto dietro l’organo bersaglio colpito. Ho così superato da sola moltissimi acciacchi più o meno gravi, andando a rinforzare le mie capacità mentali. Ho agito sempre in maniera autodidatta e sono sempre fuggita dai metodi e dalle tecniche. L’urlo di Libertà vivo in me, mi conduceva sempre oltre ogni gabbia creata dalla società e ho sempre vissuto senza condivisione, andando solo a rinforzare l’unica ancora da me mai contemplata: me stessa! Sono sempre rimasta lontana dalle parole e dai pensieri degli altri, che ho ascoltato con spirito d’apertura, ma che non mi hanno mai destabilizzata o condizionata. Sono sempre rimasta lontana dalla carta scritta di qualunque genere, sapevo che dovevo prima trovare lo scritto più prezioso: la Conoscenza viva in me.

Ho sempre affrontato gli eventi emotivi spiacevoli come scoglio da scalare e per risolverli, non ho possibilmente mai pianto ma ho sempre scelto il silenzio e il ritiro nella fitta solitudine, provando stranamente, sempre Gioia. Ho centellinato per scelta i tipici piaceri carnali, come cibo e sesso, per anni, facendone un uso esclusivamente essenziale, perché mi distoglievano da me stessa, il distacco mentale dalle basiche esigenze fisiche, mi ha portata ogni giorno sempre più vicina alla mia Essenza, facendomi percepire la mia Forza in crescita. Non sapevo a cosa mi avrebbe portato tutto questo, non avevo nessuna aspettativa, ma sapevo che mi dovevo decondizionare fino al punto di rimanere senza più attracchi, sicurezze e punti di riferimento.. sono arrivata a sentirmi senza pelle da quant’ero divenuta sensibile! Ho però sempre mantenuto Gioia e Forza, sono sempre stata leggera come una bambina. Mi sono spinta in terreni mentali totalmente sconosciuti sentendomi una naufraga, ma sapevo che stavo percorrendo la strada giusta! Sono stata pioniera e non ho mai avuto paura perché l’unico richiamo era la Fiducia spassionata nell’ignoto dal quale sono sempre stata irreversibilmente chiamata. Ho lavorato sull’abbattimento del mio ego reputandolo un virus ed ho visto con mio grande stupore, rinascere Forte più del Forte, la mia Autostima.

L’ESPERIENZA DEL RISVEGLIO

Fino ad arrivare ad un tardo pomeriggio del mese di giugno 2010 (l’anno scorso quindi), ero accomodata al tavolino di un bar e avevo appena ordinato un prosecco perché stavo facendo un aperitivo con persone a me care.. la mia Vita è cambiata radicalmente da quel momento!!! È stato un attimo, meno di mezzo secondo, senza preavviso alcuno o motivi scatenanti, mi sono ritrovata completamente catapultata fuori dai pochi affanni rimasti incollati nella mia mente: divenivo AMORE PURO MANIFESTO, lo sperimentavo in maniera diretta e la sensazione era come essere completamente sedata e priva di paura. Le pene del mio passato non esistevano all’improvviso più nella mia testa, proprio come per Miracolo. La mia visione del mondo si è stravolta da lì. Mai avrei minimamente potuto immaginare che si potesse vivere un’esperienza del genere, così, dal nulla e senza metodi applicati, nella totale inconsapevolezza, poiché mai avevo sentito o letto di un fenomeno mentale che potesse portare davvero e velocemente a un livello di Risveglio totale.. la sensazione è stata identica a quella del risveglio vero e proprio, di quando ci si desta la mattina, è stato realmente scioccante, seppur meraviglioso.

Quell’istante mentale è stato accompagnato da una lancinante fitta alla schiena, proprio altezza reni, un dolore che mi ha spezzato il fiato e che è sparito dopo qualche minuto. La mia mente riceveva tantissime, nuove informazioni da una fonte finora rimasta silenziosa: la mia Mente Superiore. Ho drammaticamente compreso che l’umanità è intrappolata inconsapevolmente in una mente sopita che tiene tutti schiavi delle convinzioni, andando così a causare sempre il DOLORE nella vita di ognuno. In quella nuova dimensione mentale, ero invasa e pervasa dalla mia Essenza della quale facevo ampia conoscenza e ne ero affascinata, Essenza comune a ogni essere umano: lo Stato Cristico, purtroppo ricoperto da strati massicci di condizionamenti, frutto di una vita passata a subire un’educazione standardizzata. Capivo che il Cristo inteso come Illuminazione nasce con noi ma vive con noi da seppellito, perché, erroneamente, pensiamo che si debba per forza ammirare qualcuno fuori di noi per ispirarci! La realtà materiale nella quale stavo dopo il mio Risveglio da sveglia era la stessa di prima, ma cambiava il mio punto di vista, e assieme al mio punto di vista cambiava anche tutta la mia personalità, intorno a me vedevo solo Meraviglia. Sono stata proiettata fuori dalla ruota del criceto, fuori dalla mente pensante e mi sono ritrovata nella Centratura pura, nella Conoscenza assoluta, ero in comunione con tutto e tutti, armata di infinita dolcezza e pazienza, ma colma e strabordante di una Forza illimitata e di una Gioia incondizionata. Divenivo Magnifica e accettavo ogni accadimento nella mia vita come da me deciso e voluto, divenivo pienamente Responsabile di ogni evento piacevole e spiacevole presente nella mia Vita. Coglievo il senso della Vita attraverso la consapevolezza che è il film che mi sono scritta e ne sono unica regista e unica protagonista, ogni essere che interagisce con me, dal fornaio, al direttore di banca, sono le comparse che ho deciso di inserire nel mio film e il mio dovere è prestare loro ascolto senza reagire, ma attraverso un azione sempre pilotata dalla calma.

Esiste la fine del DOLORE, arriva come Miracolo quando si smette di lottare. Sono stati 3 giorni dove vivevo solo come Essenza Magnifica e per tale mi manifestavo e avevo accesso al “libretto delle istruzioni” per Vivere. Venivo completamente deprivata dal peso ingombrante del mio passato, ero quindi sollevata, guarita, alleggerita e mi veniva oscurato il futuro, dandomi la possibilità di costruirmelo attraverso la corretta gestione del mio pensiero. Prendevo consapevolmente in mano il timone della mia Vita accettando la Responsabilità di grandi manovre solo Felici perché finalmente afferravo il senso pratico dell’Eterno Istante!

Come è cambiata la tua vita dopo?

La mia Vita – dopo il Risveglio potentissimo e totalizzante di giugno 2010, durato 3 giorni – è cambiata completamente nell’approccio alle cose e alle persone! Per arrivare ad accettarmi così pienamente Essenza Meravigliosa, ho impiegato circa un anno e ho scelto il ritiro nella solitudine assieme al mio bambino Aissa di quasi 2 anni. Ho cambiato indirizzo e-mail, buttato il numero di cellulare, mollato tutti gli amici, i parenti, il lavoro, ogni cosa. Ho fatto di tutto per blindarmi nella mia intima solitudine senza intromissioni di eventi o persone, non ho condiviso con nessuno quello che mi era accaduto e non intendevo condividere nemmeno la mia trasformazione.

Il Risveglio aveva bombardato sul mio ego senza pietà alcuna, e tutto di me vacillava e non riuscivo a fare 50 metri senza avere il fiatone. Ma ho tanto riso e trovavo il lato comico di ogni mio acciacco fisico e mentale, era bello e naturale sdrammatizzare! Il mio ego moriva ed ero agonizzante anch’io ma sapevo che era un Dolore necessario e senza fretta ho atteso ogni tappa della mia trasformazione come Dono infinito ma necessario per Vivere finalmente fuori dal grande inganno! Io e mio figlio completamente soli.. mi sono ritrovata faccia a faccia con gli ultimi brandelli del mio ego che desiderava rimanere in Vita e ho lottato contro la sua cocciuta volontà di non cedere, sapevo che sarebbe crollato, ho atteso, non cedendo mai io, ma aspettando che cedesse lui. È stata la più grande battaglia della mia Vita. Mio figlio è stato il Cristallo Magnifico che mi ha presa per mano ogni giorno e mi ha ancorata alle semplici azioni della Vita: facevamo colazione insieme, una piccola passeggiata fuori, il piacere di giocare con lui, il suo musetto strappa-baci mi diceva che ce l’avrei fatta.. e così via.. vivendo Gioiosa con Aissa nel Presente, nel Qui e Ora, senza farmi più nessuna domanda. Ho potuto imparare a comprendere l’importanza dei piccolissimi e semplicissimi gesti di ogni giorno, sono questi gesti basici che mi hanno insegnato la grandezza della Vita! La mia trasformazione mi chiamava al silenzio, alla Gioia nell’attesa, alla pazienza, all’ascolto. Mio figlio mi ha insegnato a vivere Gioiosa nel tempo che si scandisce continuamente, è stato come entrare nel Paese delle Meraviglie!

Adesso sto nuovamente tra tutti, vivo in Toscana con la mia numerosa famiglia d’origine: mamma, sorelle e fratelli, tutti strepitosi! Vivo leggera e perfettamente integrata e Centrata in una quotidianità più o meno difficile (come quella di chiunque), porto camicetta e jeans, vado al bar, esco con gli amici al ristorante, desidero fare ogni gesto che la Vita mi chiede di fare, ma lo faccio Consapevolmente, non dimenticandomi mai che tutto è stato da me deciso, vivo nella Resa e nell’ascolto, non temo più nulla perché non vedo attacchi. Affronto ogni cosa attraverso il perdono assoluto e un atteggiamento compassionevole. Il mio carattere rimane sempre quello di una Donna molto Forte che chiede aiuto solo a sé stessa, ma in aggiunta c’è molta dolcezza. Sono rinata nella mia Essenza proprio come una rosa dai petali morbidi... ma che non si strappano. Sono come una gocciolina d’acqua che è tornata di nuovo nell’oceano! La Vita è per me la via di fuga dalla trappola della nostra mente, mi rifugio nella Vita perché la reputo la mia Amorevole Mamma e ogni giorno vengo colmata di doni a me necessari e necessari al mio bambino. Vivo essendo sempre la persona che vorrei al mio fianco per tutta la Vita, ogni giorno migliorando!

Tu stai per pubblicare un libro con Macro Edizioni dove racconti questa esperienza. Che cosa ti senti di consigliare a chi vuole intraprendere questo percorso o a chi sta cercando di portarlo avanti?

A giugno 2010 mi risvegliavo, ad Agosto inviavo d’istinto una comunicazione a Macro Edizioni dove chiedevo un incontro. Conoscevo già l’Editore Giorgio Gustavo Rosso da qualche anno, i nostri cammini si erano già incrociati per motivi di lavoro ed esisteva tra di noi un grande sentimento di rispetto e stima. Giorgio è stato il primo al quale ho raccontato dettagliatamente la mia incredibile esperienza, sapevo che lui aveva gli strumenti mentali necessari per accogliere la mia vicenda. Mi sono recata nei suoi uffici di Cesena dopo qualche mese da quanto a me accaduto, in quell’occasione c’era parte del suo affiatato staff ad ascoltare il mio racconto. Ero entusiasta e profondamente sensibilizzata dall’interesse che Giorgio rivolgeva alle mie parole così sentite in quel momento! Da li è nata una collaborazione, Giorgio mi ha chiesto di provare a scrivere qualcosa sui contenuti del mio Risveglio, e così è stato.. sta nascendo quindi il mio primo libro, frutto del grande incoraggiamento di Giorgio e della sua fiducia, frutto anche della mia totale devozione a quanto ho appreso dal mio Risveglio. La promessa che mi sono fatta è quella di adoperarmi con tutta me stessa per divulgare con Forza e Sincerità tutto quello che di Saggio ho imparato dal mio Risveglio.

Noi siamo nella nostra Magnifica Natura, tutti impavidi e non conosciamo nemici poiché non abbiamo bisogno né di difenderci e nemmeno di combattere, non veniamo quindi mai sconfitti. Ognuno di noi è da paragonarsi a un Guerriero di Luce senza armi perché sa che non gliene servono, poiché mai verrà attaccato. La fine del DOLORE subentra con la nostra Resa, è un passo oltre la convinzione che ci si deve per forza difendere, un passo oltre la convinzione che forse ci potrà capitare qualcosa di brutto.. è un coraggioso salto nel vuoto che siamo chiamati a fare per riscattare di diritto una Vita Felice, ripristinare un nostro Paradiso Terrestre nel Qui e Ora. Si può, nulla ci è impossibile, è solo un illusione il pensiero che non ce la faremo! Ognuno di noi nasce già Magnifico, già Felice e già Forte, occorre solo disseppellire le nostre naturali virtù e smettere di cercarle fuori di noi. Meglio non chiedere aiuto, annienta la nostra Forza, occorre possibilmente vedersela sempre faccia a faccia con noi stessi, a qualsiasi costo e in qualsiasi caso. La Vita è un Progetto Positivo che ognuno ha scritto per sé stesso. Quello che amo dire è che se ci sono riuscita io a raggiungere il Sapere vivo in me, ci può riuscire chiunque, è solo volontà di volerlo fare!

Mi piacerebbe concludere poi con una riflessione sul 2012. Cosa porterà, quali cambiamenti e come prepararsi?

Il 2012 è già iniziato e per qualcuno il dado è tratto! È un cammino mentale iniziato già da tempo, il cammino verso l’Illuminazione: il ripristino del nostro naturale stato. Non è più tempo di Parola, ma è tempo di Azione e noi siamo chiamati a divenire ciò che diciamo d’Essere. Quasi tutta l’umanità è imprigionata nelle convinzioni limitanti e nei vecchi schemi che nulla hanno a che vedere con la Libertà che offre la nuova prospettiva in avanzamento. È importante adesso spezzare le antiche credenze e permettere alla nuova visione di prendere il sopravvento nelle nostre menti. Certo è che tutto ciò che può accadere di apparentemente spiacevole, tragico o catastrofico sulla Terra non deve essere interpretato come ingiusto o spaventoso, ma deve essere un incentivo a spingerci sempre di più verso uno stato mentale Magnifico che ci faccia da rifugio. Non dobbiamo temere nulla perché noi abbiamo la capacità di slittare sulle diverse realtà, il vecchio mondo ci sta solamente partorendo verso il nuovo mondo: un piacevole Nido di Sole terreno.

È importante accettare ogni accadimento come necessario al nostro benessere finale e duraturo. È importante adesso la Resa e la Fiducia verso il Progetto che noi stessi abbiamo per noi stessi: una Vita Felice e ricca di benessere! Questo è possibile per tutti! Ognuno di noi deve sentirsi come un feto che credeva in modo del tutto illusorio, che la sua Vita fosse nel caldo e buio liquido amniotico. Attraverso violentissime contrazioni, il bimbo in gestazione è stato spinto fuori dal ventre, è stato partorito alla Luce e accolto dalla sua Amorevole Mamma. Così ne è dell’umanità che crede erroneamente che la Vita sia lottare ogni giorno contro dispiaceri, atrocità e dolori. Rallegriamoci perché il parto di Madre Terra è iniziato e noi saremo partoriti a Nuova Consapevolezza, accolti dalla Vita che desidera solo colmarci di gratitudine. La Vita che ci attende è sempre in questa dimensione, ma saremo diversi noi e di conseguenza cambierà in meglio tutto ciò che ci circonda. Mi auguro solo che tutti colgano questa grande opportunità! Come prepararsi? Realizzando un’apertura mentale verso il Nuovo, smettere di far resistenza e demolire le proprie credenze, mettersi in gioco. Tanto nulla ci può succedere, il salto nel vuoto è verso noi stessi! Occorre Umiltà e Fiducia verso noi stessi in primis, occorre perdonare noi stessi e amare noi stessi.

È importante per me aggiungere un ringraziamento all’Uomo che mi ha sposata il 29 aprile 2009, l’Uomo da me definito “con le gambe più Forti”, che mi ha permesso di appoggiare la mia mente sul suo corpo e di attraversare con lui ogni stretto corridoio dell’ignoto, io da comodi hotel esotici e lui tra le dune dei deserti più ostili e inesplorati del pianeta, uniti inesorabilmente nello stesso martirio. Ho avuto così accesso alla LIBERTÀ, lui mi ha condotta fuori dalla schiavitù della mia mente e il mio merito è stato quello d’aver avuto FIDUCIA nel mio salto nel vuoto. I giorni del mio Risveglio di giugno 2010 lui non parlava affatto e io oltre a non condividere quanto mi accadeva, non facevo domande perché ero concentrata a contrastare l’insorgere del panico per lo sconvolgimento radicale che la mia mente e il mio corpo stavano subendo. Gli chiesi solamente: “Tu sai cosa mi sta succedendo?”, lui non rispose, ma tracciò un disegno col pennarello nero.. quattro gradini sui quali siede la rosa dei venti e un uomo che contempla.

L’Illuminazione giunge solamente quando si accetta in sé, con umiltà e accoglienza, la rappresentazione esterna della propria corrispondenza mascolino-femminino. Noi siamo il nostro partner, quando diveniamo Perfettamente Centrati. È stato importante per me affrontare la mia lunga metamorfosi di quest’ultimo anno senza di lui, divenire da sola la mia ancora e poter contare pienamente solo su di me, questa è l’esaltazione massima del sentimento di Libertà Assoluta. Solo così adesso posso amare, rendendo ancor più Libero il mio prossimo.

lunedì 3 ottobre 2011

IL BUDDHA CHE RIDE


La risata del  B u d d h a
Nel momento in cui raggiunse l' illuminazione, il Buddha si mise a ridere.
Un eremita che passava da quelle parti gli domandò : " Perché ridi ? "
" Perché " rispose il Buddha " ho scoperto che ciò che cercavo l' ho sempre avuto con me! "
Gautama, il Buddha





Ridere. Quando la risata diventa una valanga. Quando il gioco prende il sopravvento sulla paura. Quando l'attore si leva la maschera. Quando la mancanza di senso accende l'interruttore della luce. Quando l'infinito prende il sopravvento sulla morte.







In Giappone si tramanda la storia di Hotei, il Buddha che ride. Il suo insegnamento si riassumeva tutto nella risata. Si spostava da un posto all’altro, da una piazza del mercato all’altra. Si metteva nel mezzo del mercato e iniziava a ridere: era il suo sermone.

La sua risata era contagiosa, coinvolgente; era una vera risata. Lo stomaco gli pulsava, ballava al suono di quella risata. Si rotolava per terra, ridendo. La gente si raccoglieva, e poi si metteva a ridere, e la risata si diffondeva, diventava un’onda che travolgeva l’intero villaggio: tutti ridevano.

La gente aspettava sempre che Hotei passasse dal loro villaggio perché portava felicità e benedizioni incomparabili. Non pronunciò mai una sola parola. Lo interrogavi su Buddha e lui rideva; gli chiedevi dell’illuminazione e lui scoppiava a ridere, gli chiedevi qualcosa sulla verità e lui rideva. Il suo unico messaggio era la risata.



La risata fa affiorare energie latenti nella tua fonte interiore. L’energia inizia a scorrere, segue la risata come un’ombra. Ci hai fatto caso? Quando ridi di gusto, in quei brevi istanti sei in uno stato di profonda meditazione. Il pensiero si arresta. È impossibile ridere e pensare allo stesso tempo. Sono cose diametralmente opposte: puoi o ridere o pensare! Se ridi di gusto, il pensiero si arresta, se ancora pensi, la risata sarà di circostanza, sarà un po’ fredda. Sarà una risata monca.

Quando ridi di gusto, all’improvviso, la mente scompare. A mio avviso, la danza e la risata sono le porte migliori, le più facili e naturali. Se danzi realmente, il pensiero si arresta. Tu prosegui, continui a girare e a girare , e diventi un mulinello… tutti i limiti, tutte le separazioni scompaiono. Non sai neppure dove finisce il tuo corpo e dove abbia inizio l’esistenza. Ti fondi nell’esistenza, e l’esistenza si fonde in te: i confini si sovrappongono gli uni agli altri. E se danzi veramente, senza sforzarti, ma lasciando che la danza ti guidi, ti possegga, se vieni posseduto dalla danza, il pensiero si arresta.

La stessa cosa accade con la risata. Se sei posseduto dalla risata, il pensiero si arresta.

La risata può essere una splendida introduzione a uno stato di non pensiero.
















giovedì 22 settembre 2011

LA TERAPIA DELLA RISATA

Quando tu ridi tu cambi
e quanto tu cambi
il mondo cambia intorno a te!
Madan Kataria



Perché ridiamo poco?

Siamo diventati troppo seriosi, troppo impegnati, troppo presi dai nostri progetti e abbiamo l'idea che cercare la risata sia tempo sprecato.

Ci siamo allontanati dal nostro Vero Essere, la nostra Anima, e non siamo più capaci di ridere!

La risata fa bene.

La terapia della risata si chiama Gelotologia ed ha potenzialità terapeutiche “a costo zero”.
Ha dato risultati in campi medici, in particolare con i bambini (con la figura del Clown Dottore). Viene utilizzata nel settore socio-sanitario con anziani, disabili, persone detenute, persone con disagio psichiatrico; nelle scuole; nel campo della formazione, con personale sanitario, con personale scolastico, con manager e quadri d'impresa.

La gelotologia trova le sue radici nella PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), branca della medicina che si occupa delle relazioni fra il funzionamento del cervello e il sistema immunitario.

La risata oltre a stimolare le difese immunitarie, aumenta il flusso sanguigno nelle aree che secernono endorfine, induce rilassamento attraverso la riduzione del sistema nervoso simpatico che è responsabile delle contrazioni muscolari. Risolleva i toni dell’umore, capovolgendo il modo in cui stiamo guardando noi, gli altri, la realtà. Porta in superficie i nostri istinti più viscerali, compresi quelli sessuali. Permette alla nostra creatività di emergere, rompe le convenzioni e le regole, spezza le formalità.

Esistono diverse metodologie di applicazione della gelotologia, una tra queste è il metodo dello Yoga della risata.

Consiglio la visione di questo video almeno una volta al giorno!






 
Il metodo è stato creato dal dott. Madan Kataria, un medico praticante a Mumbai e scrittore in una rivista di salute "Your Own Doctor". Il creatore del "club della risata" in India e nel mondo, egli è il Presidente Fondatore del Laughter Club International. Propaga la tecnica yoga di gruppo basata sulla risata perché ognuno possa godere i benefici di questa magnifica cura naturale.

martedì 13 settembre 2011

ILDEGARDA DI BINGEN


Io sono la pioggia
che  fa  ridere  l'erba
 con la gioia della vita.
Hildegarda di Bingen



Qualche settimana fa mentre facevo determinate ricerche sul web, mi sono soffermata sull'immagine raffigurante la monaca ILDEGARDA DI BINGEN, uno dei personaggi femminili più importanti del medioevo tedesco.
La sua storia mi ha affascinata molto. Questo è il testo che gentilmente, mi hanno concesso di riproporre.


Ildegarda fu unica, irripetibile, profetessa e musicista (probabilmente la prima donna musicista della storia cristiana), mistica e donna di potere, visionaria, filosofa e donna di medicina, scienziata e poetessa, umile e famosa in tutta Europa, anticonformista, instancabile organizzatrice e donna dalla salute fragilissima, aristocratica confidente di papa e imperatori e fiera sostenitrice della vicinanza al popolo. Ildegarda che nelle sue visoni incontrava Sophia, la sapienza divina femminile, e da essa ispirata diede forma ad una descrizione dell'universo, del mondo e dell'uomo, pervase da un'armonia e una bellezza profonde. Ildegarda che seppe essere delicata, autorevole, concreta, accogliente, ispirata, coraggiosa e paziente.

Ildegarda di Bingen, anzi, santa Ildegarda di Bingen - il suo culto è ancora oggi assai vivo in Germania - monaca e badessa nel monastero femminile Benedettino, visse nel XII secolo, nell'epoca medioevale cui risalgono le grandi cattedrali gotiche, Chartres in primo luogo.

La sua vita
Ildegarda è la decima e ultima figlia di nobile famiglia. Nasce in epoca di crociate: il nome Ildegarda significa proprio “vincitrice delle battaglie”. Fin da piccola era una bambina 'speciale' (oggi diremmo “indaco”): intelligente, acuta, di salute assai instabile; anche la sua natura di visionaria comparve molto presto, verso i 5 anni. I genitori decidono di affidarla, all'età di otto anni, alla maestra Jutta, una giovane di nobile lignaggio che si era appena ritirata in clausura presso il monastero benedettino di Disibodenberg.
Giunta all'adolescenza Ildegarda decise di porre la sua vita al servizio di Dio; pronunciò i voti dell'ordine benedettino e riceve il velo. Passano trent'anni senza che si verifichino grandi eventi, ma intanto: "La reverenda madre (Jutta) scopriva piena di meraviglia come la sua allieva fosse divenuta a sua volta maestra ...".

Così, alla morte di Jutta le monache la eleggono badessa. Per cinque anni ancora la vita al monastero prosegue il suo corso tranquillo, ma quando Ildegarda arriva ai quarantadue anni, in un momento di crisi fisica e psichica, la voce di Dio insistentemente le intima di rendere pubbliche le sue visioni scrivendone.
Da quel momento le forze le ritornano e Ildegarda inizia a comunicare le visioni, e scrive la sua prima grande opera, lo Scivias (Conosci le vie). Intanto la sua fama si spande nella regione, giungendo anche alle orecchie del papa che, su consiglio di S. Bernardo, dà a Ildegarda il permesso di rendere noto ciò che lo Spirito le ispira incoraggiandola a scrivere. La sua fama comincia ad espandersi, Ildegarda inizia a intrattenere scambi di epistole con numerosissimi e potenti personaggi in tutta Europa (fra cui l'imperatore Barbarossa), dissertando di politica, filosofia e teologia.
Ildegarda scrive, compone musica sacra, si occupa di moltissime scienze, di medicina e fitoterapia in particolare. Detta ciò che le sue visioni le indicano e ne fa dipingere immagini.

Sempre più numerose sono le fanciulle che bussano alla sua porta per essere accolte in monastero. Ildegarda decide di fondare un nuovo convento sulla collina di Rupertsberg, vicino alla città di Bingen, alla confluenza di due fiumi. Dopo una fase travagliata, con rapporti difficili con la comunità monastica maschile, il nuovo convento si consolida lentamente finché Ildegarda ottiene la protezione dell'arcivescovo di Magonza e dello stesso imperatore, Federico Barbarossa.
Con l'imperatore la santa aveva avuto buoni rapporti fin da quando egli, colpito dalla sua fama, l'aveva invitata nel suo castello di Ingelheim. Ciò non le impedisce di prendere risolutamente posizione contro di lui (con parole di fuoco), a favore del papa legittimo Alessandro III, quando l'imperatore entra in contrasto col papato facendo eleggere due successivi antipapi.

Sotto la saggia guida di Ildegarda, la comunità di Rupertsberg vive nella gioia e nella concordia, suscitando ammirazione ovunque. Così scrive il monaco fiammingo Viberto: "La madre circonda le figlie con tale amore, e le figlie si sottomettono alla madre con tale reverenza, che si stenta a distinguere se siano le figlie o la madre a riportare la vittoria. Praticano con zelo letture e canti e le si può vedere intente a scrivere libri, a tessere paramenti sacri o dedite ad altri lavori manuali".

Il convento di Rupersberg attira sempre più giovani, così che dopo dieci anni dalla fondazione Ildegarda fonda un altro convento sulla riva opposta del Reno, ad Eibingen. Gli aumentati impegni non le impediscono comunque di continuare nella produzione delle sue opere, fra cui il Liber Divinorum Operum (Il libro delle opere divine). Ormai anziana, ma piena di energie, Ildegarda non manca di portare la sua parola, fatto straordinario per una donna, lontano dal suo convento, compiendo quattro grandi viaggi di predicazione nelle principali città dell'Europa centrale. Negli ultimi anni (raggiungerà gli 81, età assai ragguardevole per il medioevo, nonostante la salute sempre cagionevole) non cessano i contrasti anche col clero locale, nei confronti del quale Ildegarda si mostra inflessibilmente decisa.

Un anno prima della sua morte, Ildegarda dà prova della sua forza, opponendosi ai prelati di Magonza che le hanno ordinato di disseppellire e gettare il cadavere di un nobile scomunicato, sepolto nel suo monastero, pena la scomunica del monastero; con il suo bastone traccia una croce nell'aria sulla tomba, poi fa in modo che sul terreno non resti alcun segno che possa farla identificare e ordina di far tacere canti e melodie nel suo monastero.

"Vidi nell'anima mia che se avessi obbedito e buttato il cadavere fuori dal cimitero, tale azione avrebbe minacciato la nostra dimora come una grande nube nera, ci avrebbe avvolto come un nembo tonante che preannuncia la tempesta".

Viene, poi, provato che, prima di morire, al nobile era stata tolta la scomunica, e la questione si risolve, ma intanto Ildegarda ha offerto una nuova testimonianza della sua forza interiore.

Le visioni
Nonostante nel medioevo vi sia una fioritura di fenomeni mistici e di monaci e monache visitati da visioni, furono in realtà rarissimi i casi in cui tali visioni vennero accreditate come veritiere e profetiche, come per Ildegarda. Fra i criteri importanti, allora come ora, l'assenza di narcisismo: Ildegarda non si auto-nomina profetessa e non pubblica il contenuto delle sue visioni fino ai suoi 45 anni, quando le giunge l'ordine esplicito di farlo. Sottopone alle autorità ecclesiastiche le sue parole e attende di essere esaminata dalla commissione nominata dal papa per questo. Ricevuto l'assenso, inizia a dettare pagine e pagine su ogni aspetto dello scibile, dall'astronomia alla medicina, dalla fisica alla teologia, dalla filosofia alla cristalloterapia. In ogni campo, emerge l'aspetto dinamico delle visoni, che le si presentano innanzitutto come immagini in movimento.
Le visioni la accompagnano fin da piccolissima. Come racconta lei stessa:
"Nel mio quinto anno di vita vidi una luce così grande che la mia anima ne fu scossa, però, per la mia tenera età, non potei parlarne...".

Le visioni coincidono spesso con momenti di grande sofferenza fisica e psichica. Non sono momenti di estasi e tanto meno di trance: per ammissione sua e dei testimoni, durante la visione ella non perde mai il controllo, mantiene sempre il contatto con la realtà ed è pienamente consapevole, pur nelle sofferenze che accompagnano quelle singolari esperienze. Le sue visioni sono dunque un modo speciale di "vedere", un modo particolare di entrare in rapporto con la realtà, un modo diretto, capace di andare nel profondo, di intuire il vero, di cogliere nessi e relazioni, di immaginare possibilità e perciò a volte anche di prevedere vicende future. Ildegarda ormai anziana ne dà una lunga descrizione in una lettera a Gilberto di Gembloux:

"Fin dall'infanzia, quando ancora i miei nervi, le ossa e le vene non avevano raggiunto la pienezza della forza, e sino al tempo presente, ho sempre avuto nell'anima queste visioni, ed oggi ho più di settantadue anni; in queste visioni la mia anima, secondo il volere di Dio, ascende fino agli estremi del firmamento e segue le correnti dei diversi venti, e raggiunge genti diverse, anche lontane e sconosciute. E poiché nell'anima vedo tutte le cose in questo modo, nella mia visione soffro la mutevolezza delle nubi e degli altri elementi del creato. Queste cose non le percepisco con le orecchie esteriori, né le penso segretamente fra di me, né le apprendo mediante l'uso congiunto dei cinque sensi; posso dire soltanto che le vedo nell'anima, e che i miei occhi esteriori sono aperti, cosicché mai in esse ho subito il mancamento dell'estasi; io le vedo di giorno e di notte, ma sempre da sveglia. E sempre sono oppressa dalle infermità, e spesso soffro di così gravi dolori, che mi pare che minaccino di uccidermi; ma fino ad oggi Dio mi ha guarita.
La luminosità che vedo non è racchiusa in un luogo, ma risplende più della nube che sta davanti al sole; non so distinguere in essa altezza, lunghezza e larghezza; ed essa per me ha nome “Ombra del Vivo Splendore”. E come il sole, la luna e le stelle appaiono riflessi nell'acqua, così le scritture, i discorsi, le virtù e le opere degli uomini risplendono per me in essa. Tutto quello che vedo e apprendo nelle visioni lo conservo nella memoria per lungo tempo, cosicché ricordo quello che un tempo vidi; e vedo, ascolto e apprendo nello stesso istante, e quasi istantaneamente comprendo ciò che ho appreso; ma quello che non vedo non lo conosco, perché sono ignorante ed ho imparato a malapena a leggere. Le cose che scrivo delle visioni sono ciò che ho visto e udito; e non aggiungo altre parole oltre a quelle che sento e che riferisco in un latino imperfetto, come le ho udite nella visione; poiché nelle mie visioni non mi si insegna a scrivere come scrivono i filosofi, e le parole udite nella visione non sono come quelle che risuonano sulla bocca degli esseri umani, ma come fiamma che abbaglia o come una nube che vaga nella sfera dell'aria più pura.
Di questa luminosità non posso conoscere la forma, non più di quanto si possa guardare direttamente la sfera del sole. Talvolta - ma non accade di frequente - vedo all'interno di questa luminosità un'altra luce, che chiamo “Luce Vivente”. Non so dire quando e come io la veda; ma, allorché la vedo, si allontano da me tristezza e dolori, e mi comporto allora con la semplicità di una fanciulla, e non come una donna ormai vecchia."
Fra le visioni, fin dalle prime le appare Sophia, sapienza divina, che le trasmette l'amore e il disegno del creato.

"E vidi come nel centro dell'aria australe un'immagine nel mistero di Dio bella e mirabile, di forma simile a quella umana, il cui volto era così bello e splendente, che è più facile fissare il sole che non quel volto ...
Così parlò l'immagine, che comprendiamo essere l'amore, che rivela il suo nome come vita di fuoco della sostanza divina..."

E le visioni sono accompagnate da una musica celestiale, che Ildegarda trascrive, componendo (lei che non ha alcuna cultura musicale) canti e musiche all'avanguardia nel panorama gregoriano dell'epoca (rigorosamente di compositori uomini) e che sono anche ai giorni nostri brani di notevole successo, realizzati dai più quotati cori e orchestre.

Le opere: musica, arte, poesia, scienza e fede
Fusione di testi, immagini e musiche qualcuno ha proposto di classificare le opere di Ildegarda come "multimediali".
Ildegarda ha utilizzato in modo potente lo strumento delle immagini, attingendo e riformulando il grande patrimonio dell'immaginazione medievale, che non era semplice frutto di fantasia ma era carica di significati e di valori. Le sue visioni sono infatti delle straordinarie figurazioni intellettuali e immaginifiche sviluppate sulla base dell'immaginario collettivo dell'epoca (poiché Dio le parlava dall'interno della sua cultura) nel quale erano attivi anche elementi naturalistici e astrologici ereditati dall'antichità precristiana. Le magnifiche miniature che raffigurano le sue visioni (quelle dello Scivias furono eseguite molto probabilmente sotto la sua guida diretta) sono immagini simboliche statiche; la santa vedeva invece immagini dinamiche.



L'uomo, il mondo, la viriditas, l'armonia musicale

Microcosmo e macrocosmo, uomo e mondo si corrispondono, animati dalla stessa forza vitale, la viriditas, il verdeggiante spirito, il soffio che dà vita.
L 'uomo "splendore di bellezza e di luce" è rappresentato come il nucleo centrale di un cosmo a cerchi concentrici, abbracciati da Dio uno e trino (rappresentato spesso nelle sue immagini come un cerchio di fiamme). Nell'uomo la testa corrisponde a sole, luna e stelle, il petto ai venti, l'addome alle acque e le gambe e i piedi alla terra. Il cosmo è in realtà l’uovo cosmico, immagine di fecondità di vita.
Uomo e universo sono composti allo stesso modo: aria, acqua, fuoco e terra ne sono gli elementi di base, la viriditas ne anima ogni cosa.
Diversamente dall'imperante disprezzo per il corpo della sua epoca, Ildegarda vi legge un aspetto essenziale del creato, portatore della possibilità di espressione del divino celeste. Ella ha la capacità di far coincidere aspetti spirituali e aspetti concreti tanto nelle sue opere quanto nel sua modalità unica di dirigere il suo monastero e di muoversi nel mondo del suo tempo. Come vedremo poco oltre, sapere ed esperienza non sono separabili per lei, così come nelle sue visioni le giunge contemporaneamente il 'sapere' sul mondo e l'esperienza' di tale sapere.

Armonia celeste e armonia musicale si corrispondono, nella visione di Ildegarda. Simphonia è un concetto chiave nell'universo spirituale di Ildegarda, che lo usa per indicare non solo l'armonia dei suoni creati dalle voci e dagli strumenti, ma anche l'armonia celeste e l'armonia intima dell'uomo. Secondo Ildegarda l'anima umana è simphonalis (sinfonica) e questa caratteristica si esprime, sia nell'accordo fra anima e corpo, sia nel far musica. La musica è celeste e terrestre insieme: essa evoca, almeno per un momento, la consonanza celeste che regnava in Paradiso prima del peccato originale, riproducendola nel giubilo delle voci e degli strumenti. Il primo uomo spontaneamente cantava, con voce simile a quella degli angeli.

Scienza e medicina
L'intera opera di Ildegarda si basa sull'uso dell'analogia e del simbolo: attraverso tali strumenti ella tenta di comunicare non solo le idee ma anche l'esperienza, incomunicabile a parole. Dalla fisica alla medicina, una stessa legge attraversa le scienze, una legge di corrispondenza.
La sua medicina ha due anime: quella mistica (le visioni rivelatrici divine, il veder dentro nella luce divina), e l'altra scientifica, quella che la porta ad osservare direttamente la natura, raccogliendo le erbe più rare, osservando i decorsi delle malattie delle sorelle e degli infermi dei dintorni di Bingen, elaborando rimedi, cure, ricette (l'alimentazione è un aspetto fondamentale per la salute), spesso validi ancora oggi. Conoscendo bene la sofferenza, a causa della sua salute malferma, Ildegarda, in straordinaria modernità d'intuizione, è convinta che, proprio per la la corrispondenza di uomo e universo, inscindibilmente legati, il malessere dell'uno si ripercuota sull'altro, perciò, per raggiungere o riacquistare il benessere psico-fisico, l'essere umano doveva ri/attingere le energie necessarie dal mondo circostante, essendo parte del tutto, giacché i suoi disturbi dipendevano proprio dalla perdita dell'armonia con l'ambiente esterno.

Nelle sue miniature, l'uomo-microcosmo è in armonia con Dio e con il creato (il cerchio di fuoco che circonda e contiene la figura è l'amore di Dio).
Ildegarda attinge al mondo vegetale, descrivendo anche la forma delle piante, le caratteristiche del rimedio, gli effetti prodotti, la diversa efficacia e i diversi utilizzi, personalizzando la cura a secondo che se a riceverlo era un uomo o una donna.
I suoi rimedi sono basati, secondo l'uso del tempo, sulla dottrina dei temperamenti, sul caldo e sul freddo, sull'umido e il secco e sul loro bilanciamento, in eccesso o in difetto per riequilibrare gli umori causa del disturbo.

Molti ancora oggi vengono usati nella fitoterapia contemporanea; ad esempio, per la cefalea e il mal di stomaco Ildegarda suggerisce la mentuccia, dove la fìtoterapia moderna adopera la menta; contro la nausea suggerisce il cumino, ancora oggi usato; per la tosse e il raffreddore trova efficace il tanaceto e, in caso di epistassi, l'aneto e l'achillea millefoglie, erbe similmente adoperate ai giorni nostri.

Ildegarda scrive anche di cristalloterapia; consapevole che pure nelle pietre risiede la viriditas, e attribuisce alle diverse pietre i loro poteri curativi. Dedica alle pietre un'opera specifica (il De Lapidarum) e suggerisce diversi modi per utilizzarne i benefici effetti, indossandole o variamente preparandole.

Ad esempio, ai mentitori e alle persone inclini alla collera per guarire suggerisce di tenere in bocca un diamante; il topazio, invece, messo in una bevanda, neutralizza qualsiasi veleno; la perla, sciolta in poche gocce d'aceto, ingerita, è efficace contro il mal di testa; l'ametista, strofinata sulle zone interessate, elimina le macchie dal viso.
Per il dolore al cuore è opportuno mettere una pietra di diaspro freddo sul petto fino a quando il calore del corpo non lo abbia riscaldato, poi toglierla e lasciarla raffreddare ancora, ripetendo il trattamento sino a quando non si riscontra il miglioramento; per i sogni agitati e gli incubi, invece, suggerisce di tenere la pietra di diaspro accanto a sé mentre si dorme: la sua energia favorirà la serenità del sonno.
E per gli occhi dolenti, Ildegarda consiglia di mettere un topazio a bagno nel vino per tre giorni e tre notti e poi, prima d' andare a dormire, di appoggiare la pietra bagnata di vino sugli occhi. Anche nel terreno della cristalloterapia, come in quello fitoterapico, Ildegarda mostra la sua capacità di intuizione, comprensione del linguaggio simbolico e delle energie, unita ad una attenta osservazione degli effetti dei rimedi.

Le donne e il femminile
Ildegarda ha, naturalmente, uno sguardo speciale per il mondo delle donne, sia nelle opere che nella vita. Nonostante si descriva come "debole essere femminile", come voleva la cultura cristiana del tempo, è capace di valorizzare il femminile nei suoi aspetti principali e, soprattutto, di offrire una descrizione dei momenti più intimi del femminile in cui la donna è riconosciuta nell'integrità e nella completezza di sè sia sul piano corporeo che sul piano spirituale, un punto di vista davvero sorprendente per una monaca medioevale.

La riproduzione e l'amore sono per Ildegarda le manifestazioni della potenza divina creatrice, di cui uomo e donna sono i portatori.

Si occupa di diversi aspetti del femminile, fra cui il ciclo mestruale, che - secondo la concezione della corrispondenza microcosmo - macrocosmo - ritiene connesso con le fasi lunari.

Del piacere sessuale, scrive nel Liber causae et curae:
"Quando nel maschio si fa sentire l'impulso sessuale (libido), qualcosa comincia come a turbinare dentro di lui come un mulino, poiché i suoi
fianchi sono come la fucina in cui il midollo invia il fuoco affinché venga trasmesso ai genitali del maschio facendolo bruciare ... Ma nella donna il piacere (
delectatio) è paragonabile al sole, che con dolcezza, lievemente e con continuità imbeve la terra del suo calore, affinché produca i frutti, perché se la bruciasse in continuazione nuocerebbe ai frutti più che favorirne la nascita. Così nella donna il piacere con dolcezza, lievemente ma con continuità produce calore, affinché essa possa concepire e partorire, perché se bruciasse sempre per il piacere non sarebbe adatta a concepire e generare. Perciò, quando il piacere si manifesta nella donna, è più sottile che nell'uomo..."
E della maternità e del parto, nello stesso testo:
"Quando è vicino il parto, il vaso in cui è chiuso il bambino si apre e la forza dell'eternità, che trasse Eva dalla costola di Adamo, è lì, giungendo all'improvviso, e rivolta tutti gli angoli di quella casa che è il corpo femminile. La prima madre di tutta l'umanità fu fatta a somiglianza dell'etere, perché come l'etere contiene in sé tutte le stelle, così essa, integra e intatta, conteneva in sé tutto il genere umano, che avrebbe generato senza dolore, poiché le fu detto: Crescete e moltiplicatevi."

E concludo con una citazione che dà un 'assaggio' del linguaggio delle visioni di Ildegarda, nella descrizione che lo spirito divino le fa della viriditas:

Inno alla forza della vita
"... Io sono la suprema forza di fuoco che ho acceso tutte le scintille viventi, in nessuna cosa mortale ho posto il mio soffio, le distinguo nel loro essere, ed ho ordinato rettamente con le mie penne più alte - cioè con la sapienza che vola - il circolo che le circonda.
Io, vita di fuoco, fiammeggio sulla bellezza dei campi, risplendo nelle acque e ardo nel sole, nella luna e nelle stelle, e con l'aereo vento suscito tutte le cose, vivificandole con la vita invisibile, che tutte le sostiene.
Perché l'aria vive nella vegetazione e nei fiori, le acque scorrono come se vivessero, e il sole vive nella sua luce, e la luna, quando è quasi scomparsa, è riaccesa dalla luce del sole come per vivere di nuovo, e le stelle risplendono nel suo splendore come esseri viventi. Io ho posto le colonne che contengono tutto il globo terrestre e quei venti che hanno penne a loro sottomesse, cioè i venti più lievi, che con la loro levità fanno da sostegno ai più forti, affinché non si mostrino pericolosamente, come il corpo è a contatto dell'anima e la contiene, affinché non evapori. E come il soffio dell'anima tiene insieme con fermezza il corpo, affinché non muoia, così i venti più forti animano quelli a loro sottomessi, affinché essi possano svolgere debitamente il loro compito. Ed io, forza di fuoco, sono nascosta in essi, essi da me avvampano, come il respiro continuo dell'uomo, o come nel fuoco la fiamma che guizza.
Tutte queste cose sono vive nella loro essenza, non possono morire, perché io sono la vita.
E sono anche la razionalità, col vento della parola che risuona, da cui ogni creatura è stata fatta, ed in tutte ho immesso il mio soffio, affinché nessuna nel proprio genere sia mortale, perché io sono la vita.
Sono la vita nella sua integrità, non quella che manca alle pietre, non quella che fa nascere le fronde dai rami, non quella che ha radice nella forza virile, ma io sono la radice di ogni vivente.
La razionalità infatti è la radice, la parola che risuona fiorisce in essa. E poiché Dio è razionale, come potrebbe non operare? le sue opere giungono a perfetta fioritura nell'essere umano, che fece a sua immagine e somiglianza, ponendo in esso il segno di tutte le creature secondo la sua misura.
Nell'eternità, da sempre, Dio volle fare l'essere umano, la sua opera, e quando ebbe fatto quest'opera le dette tutte le creature perché facesse le sue opere con esse, allo stesso modo in cui Dio aveva fatto la propria opera, l'essere umano. Ma sono io il suo ministro, perché tutte le cose vitali ricevono da me il loro ardore; sono la vita che permane uguale nell'eternità, che non ha avuto inizio e non avrà fine, e Dio è la vita stessa che si muove ed opera, una sola vita in un triplice vigore. L'eternità è il Padre, il Verbo è il Figlio, e il soffio che li connette è chiamato Spirito santo, e di ciò Dio ha posto il segno nell'uomo, in cui vi sono corpo, anima e razionalità."

Ricerca di Anna Pirera.
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Fonti:
Buona parte del testo è ripreso - molti brani letteralmente - da alcune fonti in rete, fra cui in particolare gli articoli di:
Mario Gargantini  Ildegarda di Bingen profetessa teutonica "http://web.tiscali.it/bertoldi/fede/san_ildegarda.html
Francesca Santucci Ildegarda di Bingen http://www.letteraturaalfemminile.it/ildegardadibingen.htm
Domenico Agasso http://www.santiebeati.it/Detailed/70550.html
e di autore non citato l'articolo su http://www.partecipiamo.it/.../ildegarda_di_bingen.htm

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Bibliografia su Ildegarda (riportata da Francesca Santucci nell'articolo citato)
Sabina Flanagan, Ildegarda di Bingen. Vita di una profetessa, Le Lettere, Firenze, 1991.
Canti estatici di Hildegard von Bingen: come una piuma sul respiro di Dio - Como : Red, 1996.
E. Gronau, Hildegard, vita di una donna profetica alle origini dell'età moderna, ed. Ancora 1996.
Loris Solmi, La medicina di Santa Ildegarda, Milano, Riza, 1999.
Santa Ildegarda; ginecologia: medicina olistica per la donna, Claus Schuite- Uebbing. - Rivarolo Canavese: Centro di benessere psicofìsico, 1996.
F. Bestini, F. Cardini, C. Leopardi, M.T. Fumagalli Beonio Brocchieri-Medioevo al femminile, Laterza, Roma- Bari, 1989.
Simboli e allegorie, Electa, vol. I e II, Pomezia (Roma) settembre 2004.

cui aggiungo:
Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri, In una aria diversa. La sapienza di Ildegarda di Bingen, Mondadori, 1992