lunedì 3 ottobre 2011

IL BUDDHA CHE RIDE


La risata del  B u d d h a
Nel momento in cui raggiunse l' illuminazione, il Buddha si mise a ridere.
Un eremita che passava da quelle parti gli domandò : " Perché ridi ? "
" Perché " rispose il Buddha " ho scoperto che ciò che cercavo l' ho sempre avuto con me! "
Gautama, il Buddha





Ridere. Quando la risata diventa una valanga. Quando il gioco prende il sopravvento sulla paura. Quando l'attore si leva la maschera. Quando la mancanza di senso accende l'interruttore della luce. Quando l'infinito prende il sopravvento sulla morte.







In Giappone si tramanda la storia di Hotei, il Buddha che ride. Il suo insegnamento si riassumeva tutto nella risata. Si spostava da un posto all’altro, da una piazza del mercato all’altra. Si metteva nel mezzo del mercato e iniziava a ridere: era il suo sermone.

La sua risata era contagiosa, coinvolgente; era una vera risata. Lo stomaco gli pulsava, ballava al suono di quella risata. Si rotolava per terra, ridendo. La gente si raccoglieva, e poi si metteva a ridere, e la risata si diffondeva, diventava un’onda che travolgeva l’intero villaggio: tutti ridevano.

La gente aspettava sempre che Hotei passasse dal loro villaggio perché portava felicità e benedizioni incomparabili. Non pronunciò mai una sola parola. Lo interrogavi su Buddha e lui rideva; gli chiedevi dell’illuminazione e lui scoppiava a ridere, gli chiedevi qualcosa sulla verità e lui rideva. Il suo unico messaggio era la risata.



La risata fa affiorare energie latenti nella tua fonte interiore. L’energia inizia a scorrere, segue la risata come un’ombra. Ci hai fatto caso? Quando ridi di gusto, in quei brevi istanti sei in uno stato di profonda meditazione. Il pensiero si arresta. È impossibile ridere e pensare allo stesso tempo. Sono cose diametralmente opposte: puoi o ridere o pensare! Se ridi di gusto, il pensiero si arresta, se ancora pensi, la risata sarà di circostanza, sarà un po’ fredda. Sarà una risata monca.

Quando ridi di gusto, all’improvviso, la mente scompare. A mio avviso, la danza e la risata sono le porte migliori, le più facili e naturali. Se danzi realmente, il pensiero si arresta. Tu prosegui, continui a girare e a girare , e diventi un mulinello… tutti i limiti, tutte le separazioni scompaiono. Non sai neppure dove finisce il tuo corpo e dove abbia inizio l’esistenza. Ti fondi nell’esistenza, e l’esistenza si fonde in te: i confini si sovrappongono gli uni agli altri. E se danzi veramente, senza sforzarti, ma lasciando che la danza ti guidi, ti possegga, se vieni posseduto dalla danza, il pensiero si arresta.

La stessa cosa accade con la risata. Se sei posseduto dalla risata, il pensiero si arresta.

La risata può essere una splendida introduzione a uno stato di non pensiero.
















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