venerdì 29 luglio 2011

FRIDA KAHLO

“E’ necessario che le nuvole fuoriescano anche dalla cornice. Tutto esce sempre da se stessi: il sangue, le lacrime, le nuvole, la vita stessa.”
Frida Kahlo
Tempo fa dopo aver visto il film “Frida” ho cercato sul personaggio. Frida Kahlo mi ha toccato molto per il suo modo di trasmettere passione.
Frida Kahlo è una pittrice messicana che è riuscita a dipingere se stessa, le sue emozioni, la sua solitudine, il suo dolore, le sue sofferenze e i colori della sua terra.
I suoi colori trasmettono dignità e amore per la vita. Nonostante i suoi tormenti, ha sempre dimostrato allegria e forza di volontà, per reagire a situazioni senza rimedio.
Per Frida la pittura è uno strumento per esprimere se stessa, adatto a raccontare quello che provava, come vedeva e percepiva il mondo.
"Non sono malata. Sono spezzata. Ma sarò felice finchè potrò dipingere.”
Frida Kahlo



Di seguito una breve biografia di Frida Kahlo (fonte http://www.mondolatino.it/, con l’aggiunta di alcune sue citazioni):

Nacque il 6 luglio 1907, un sobborgo di Città del Messico (lei dichiarava però di essere nata nel 1910, l'anno della rivoluzione messicana) e morì il 13 luglio 1954 a Coyoacán. Il suo vero nome era Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderón. Studiò nella Scuola Tedesca e nella Scuola Nazionale Preparatoria di Città del Messico. Contrasse la poliomelite all'età di sette anni lasciandola un tantino zoppa, ragione per cui diventò un tanto eccentrica giocando giochi da e con ragazzi principalmente. Cosi inventò un amico immaginario che era capace di ballare piuttosto che zoppicare come Frida spesso faceva.
"Credo di essere stata una bambina normale fino all’età di sei anni, quando mi ammalai di poliomelite e mi ritrovai il piede destro deforme e un nuovo soprannome: Frida, pata de palo".
Frida Kahlo
Nel 1925 ebbe un tragico incidente che cambiò per sempre il corso della sua vita, l'autobus di legno nel quale viaggiava venne schiacciato da un tram urbano e il corrimano la trapassò. Un pezzo di ferro del corrimano le era entrato nel ventre attraverso un fianco. All'ospedale le riscontrarono, oltre l'orribile ferita al bacino, la rottura della colonna vertebrale in più punti, lesioni ai reni, fratture alle gambe, il piede destro orribilmente maciullato.
“Non è vero che ci si rende conto dell’urto, non è vero che si piange. Io non versai una lacrima. L’urto ci spinse in avanti e il corrimano mi trafisse come la spada trafigge un toro. Un uomo si accorse che avevo una tremenda emorragia, mi sollevò e mi depose su un tavolo da biliardo finché la croce rossa non venne a prendermi...”
Frida Kahlo

Da quel momento la sua vita fu un susseguirsi di operazioni alternato a lunghi periodi di immobilità. Per sorreggersi fu costretta a portare busti opprimenti. Anche se il corpo di Frida guarì soffrì più tardi molte malattie, disagi, dolori e delusioni durante la sua vita, impedendole ad esempio avere dei bambini anche se rimasse incinta in molte occasioni. Durante la sua lunga convalescenza iniziò a dipingere copiando il suo viso da un specchio montato sulla testa del suo letto.
Si dice che Frida si dipinse come una forma di catarsi cioè, tentando di rilasciare tutto il dolore associato con le sue malattie e la sua tragedia interna. La sua pittura, prima fu realistica - ritratti di amici e familiari, fiori -; dopo, a causa dell'intensità dei suoi sentimenti e di un corpo distrutto, dipinse sempre di più la sua propria immagine combinata con espressioni oniriche a volte brutali. Parte della sua opera si è perfino associata a tendenze surreali.
Fiera del suo ascendente indigena (sua madre era figlia di spagnolo ed indigena) durante suo soggiorno negli Stati Uniti provò antipatia per l'industrializzazione e sviluppo tecnologico degli Stati Uniti, che prima o poi poteva far perdere l'identità del Messico, una volta cadesse sotto la loro influenza. Frida rimase politicamente attiva durante tutta la sua vita e divenne membro del partito comunista messicano dal 1928. Nel 1929 sposò il famoso pittore Diego Rivera dal quale divorziò nel 1940 per tornare a risposarlo un anno dopo.
"Avreste dovuto vederci, FRIDA LA ZOPPA insieme a DIEGO IL GRANDE SEDUTTORE… una zavorra appesa a una mongolfiera".
Frida Kahlo
La loro vita matrimoniale diventò presto un mito. Tutte le celebrità di passaggio per Città del Messico si fermavano a far visita all'illustre coppia e nonostante la loro fama di rivoluzionari perfino ci furono ospiti Henry Ford y Nelson Rockefeller; nonostante la loro fama di rivoluzionari i Rivera erano molto ben considerati negli Stati Uniti dove Diego Rivera eseguì importanti opere murali.
Fu maestra di pittura alla Scuola di Arte Plastiche e membro del seminario di Cultura Messicana. Nel 1938 montò la sua prima esposizione individuale alla Julien Levy Gallery di New York. Lavori di lei ci furono alla Esposizione "Mexique" di 1939, la Galleria Renou et la Colle di Parigi nonché in diverse mostre collettive durante la sua vita in Messico.
Partecipò all'Esposizione Internazionale del Surrealismo organizzata nel 1940 alla Galleria di Arte Moderna nella capitale del Messico. Istituzioni dell'importanza del Museo di Arte Moderna di New York e Georges Pompidou di Parigi alloggiano opere di Frida Kahlo.

"Sì, è vero: grazie al surrealismo ho avuto modo di frequentare ambienti artistici dai quali altrimenti sarei stata esclusa, ma non ho mai pensato di essere una pittrice con la volontà di fare della pittura surrealista. Ho sempre dipinto la mia quotidiana realtà di sofferenza e anche i miei quadri più strani non sono nient’altro che la fedele cronaca della mia vita. Nient’altro che questo".
Frida Kahlo
Le condizioni di salute di Frida continuarono a peggiorare. Tra il 1950 e il 1951 subì ben sette operazioni alla colonna vertebrale. Non riusciva a stare in piedi per più di dieci minuti ma approfittava di quelle brevi pause per dipingere. Per la sofferenza e insieme la volontà di vittoria sul male che lasciano traspirare, i suoi quadri si possono affiancare alle opere di Gauguin o Van Gogh.

Nel suo ultimo quadro dipinse una natura morta di cocomeri, i più popolari frutti messicani, e lo intitolò "Viva la vida". Morì pochi giorno dopo, il 13 luglio 1953. Aveva compiuto 44 anni da una settimana. "Embolia" dissero i medici. Ma non furono in molti a crederci. Non è improbabile che si sia suicidata con una forte dose di barbiturici. Le ultime parole del suo diario dicono:
"Spero sia una partenza allegra e spero di non tornare più"
Frida Kahlo
Una vita segnata dal dolore e dall'arte, dalla malattia e dalla sofferenza, dall'amore e dalla passione politica. Frida Kahlo è un personaggio da leggenda. La sua figura ha ispirato studi, biografie, balletti, opere teatrali, mostre fotografiche, film. I suoi quadri valgono miliardi. Trasformò il dolore in arte. Cominciò a dipingere per caso e per disperazione il gravissimo incidente che devastò il suo fisico.
"La pittura ha riempito la mia esistenza - ha scritto. - Ho perduto tre figli e una serie di cose che avrebbero potuto riempire la mia orribile vita. Tutto questo è stato sostituito dalla pittura".
Frida Kahlo




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mercoledì 13 luglio 2011

LA PAROLA

Sii impeccabile con la parola. Parla con integrità. Di’ solo quello che intendi dire. Evita di usare la parola per parlare contro te stesso e per sparlare degli altri. Usa il potere della parola in direzione della verità e dell’amore.

.............Don Miguel Ruiz



La parola è il pensiero diventato suono e la sua vibrazione è potente.
E’ un dono che solo l’uomo possiede. Ha la forza creativa del seme, fiorisce con facilità, ci aiuta a crescere e stare con gli altri.
Le parole denotano suoni, ricordi, sensazioni, immagini, situazioni personali e universali. Sono un mezzo per descrivere il mondo e formare concetti.
Nel tempo ogni parola detta, scritta o letta, possiede in se stessa la forza e la capacità di narrare una storia.

Le “parole consapevoli” sono quelle sentite interiormente. Ogni volta che si proferisce parola generiamo un evento; ecco perché in tutte le tradizioni il “verbo” è sacro e il silenzio altrettanto. La parola è un veicolo dal potenziale immenso.
La parola e il silenzio sono due fasi di un unico processo, come l’inspirare e l’espirare. Il segreto della vita è l’alternarsi equilibrato di entrambi.

La parola è ambivalente, dipende dall’uso che ne facciamo. La stessa parola detta in modo diverso non ha lo stesso potere. Questo potere, lo esercitiamo ogni volta che parliamo.
Oltre ad essere organizzatrice e creatrice, può essere anche distruttrice.
Oggi siamo riusciti a diventarne vittime: ci sfugge, non la controlliamo, riesce persino a farci star male.
Abbiamo reso difficile la cosa più semplice del mondo: parlare.
All’interno della coppia, della famiglia, sul lavoro, con gli amici, riusciamo a inventare problemi di comunicazione, che a volte ci rovinano l’esistenza.
Abbiamo perso la capacità di comunicare in modo consapevole, parliamo ma non siamo in sintonia con ciò che siamo o proviamo. Parliamo per colmare il vuoto, per sfuggire ai silenzi nel timore di passare inosservati e per sentirci protagonisti.

Come per un composto chimico, anche le parole contengono delle impurità e delle scorie. Specialmente nell’epoca in cui viviamo, nella quale c’è un decadimento del linguaggio che viene mercificato e volgarizzato sempre di più.
Succede così che nell’ascoltare una parola, ci vengono subito in mente determinate immagini che la cultura dominante associa ad essa, e spesso tali immagini sono alienate al suo significato profondo.

Parlare a sproposito e sparlare può distruggere le amicizie, rovinare il matrimonio e persino gli affari. Voci, accuse riportate, pettegolezzi, non solo fanno male alla persona che ne è oggetto, ma danneggiano anche chi parla e chi ascolta. Eppure questo distruttivo passatempo non è mai stato così popolare, diventando un'abitudine coltivata dal gossip e dai media.

Da sempre si crede che le parole abbiano il potere di trasformare i pensieri in realtà e manifestazioni fisiche.

Molto spesso raccontiamo ad altre persone i disagi o le disavventure che abbiamo vissuto.
Se fossimo consapevoli del potere delle parole “parlate”, sapremmo che così facendo ricreiamo la stessa situazione emotiva. Lo stesso evento lo riproduciamo ogni volta che lo raccontiamo, coinvolgendo anche le persone che ci stanno ascoltando.

In molte tradizioni spirituali, esistono forti connessioni tra parole e intenzione.
Le parole usate nella maniera giusta, possono essere di grande aiuto per avviare ogni problema verso la soluzione.
Usare delle belle parole, può fare la differenza nel rapporto con le persone e soprattutto nel rapporto con noi stessi e con il nostro ambiente.
Il nostro corpo sarà influenzato da quello che la nostra mente continua a ripetergli e le darà ascolto.
E’ per questo che sarebbe utile imparare a controllare il nostro linguaggio, in modo da vivere il più possibile stati d’animo produttivi e potenzianti.

Usare le parole giuste, con una certa valenza energetica, alza le frequenze vibratorie della nostra mente, portando ognuno di noi a vivere nella consapevolezza.

Impariamo una cosa importante: non parlare più del necessario! La parola superflua é quella che tenta di dare un risposta ad una domanda alla quale è impossibile rispondere…

La parola, deve essere l’altra faccia del silenzio interiore ed esprimere la verità!

“Immenso è il potere del Verbo quando è espresso in coscienza. A noi di vegliare sulle nostre parole”. ….Marie Elia.




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martedì 12 luglio 2011

LA VOCE


La musica è la voce che ci dice che la razza umana è più grande di quanto lei stessa sappia.
Garretty Marion C.
                                                           
La voce è il nostro mezzo più potente per dare espressione al suono, è un elemento chiave per affermare la nostra identità e per costruire l’immagine che ognuno vuole dare di sé.
L’uso della voce racconta di noi, esprime le nostre emozioni, è il suono dei nostri pensieri.
E’ uno strumento per farci capire e per intendere gli altri, anche se alla base ci deve sempre essere la voglia di ascoltare… e oggi non sempre è facile.
Il modo di parlare svela il mondo interiore di ognuno di noi. Bisogna prestare attenzione e soffermarsi su chi ci parla per capire molto di più della persona, da come dice le parole e da quello che effettivamente vuole esprimere.

La nostra voce è unica come lo sono le nostre impronte digitali.

C’è in più un elemento che non si può trovare in nessun altro strumento: la voce umana ha in se risonanze spirituali.
La voce è superiore a tutti gli strumenti perchè ha un’anima, un cuore consapevole, e perché riflette la risonanza spirituale della persona che da suono.
La nostra voce ha un’impronta dell’anima con cui abbiamo cercato di entrare in contatto fin dalla nascita, un codice che denota la nostra storia, il nostro temperamento e le nostre radici ataviche. E’ quindi uno specchio della nostra anima.

Il metodo più antico di guarigione attraverso il suono avviene per mezzo della voce.

Tutte le più antiche Scritture parlano di come in principio fosse solo il Suono - il Verbo - l’origine di ogni cosa: per esempio il passo della Bibbia dice:
"In principio fu il Verbo…" che creò quanto si conosce (per Verbo si intende il Suono) oppure la tradizione vedica indiana parla del suono primordiale che ha dato origine alla creazione noto come OM è spesso raffigurato nella sua forma scritta originaria:
Nella storia diverse culture hanno utilizzato la vibrazione sonora della voce per guarire il corpo e l’anima, ed è una delle forze creatrici dell’Universo.
Hanno usato il potere guaritore del suono nei rituali spirituali e di medicina, nelle invocazioni, negli insegnamenti e nei racconti dei miti, per migliaia di anni.

Gli effetti curativi sono dovuti alla musica, ma sono da attribuire anche alla sonorità dei pensieri espressi dalle parole organizzate in frasi ritmiche.

Preghiere, inni e canti sono praticati tuttora dagli sciamani.

Si possono usare le vibrazioni di mantra, che ripetuti agiscono come semi nella nostra mente conscia e attraverso la loro ripetizione e accoglimento, affondano le loro radici nella nostra mente inconscia, o vanno in risonanza con i nostri centri energetici, i chakras.

L’argomento è molto vasto e segnalo la lettura di un libro che tratta dell’uso della voce.
Il titolo è “Libera la Voce dell’Anima”, e spiega il metodo “Soul Voice”, di Karina Schede, nato dalla sua personale esperienza come terapeuta con il Sound Healing (lett. guarigione col suono).
Ho conosciuto Karina, in un incontro esperienziale di Soul Voice.
E’ una donna molto carismatica, con una forte energia e passione in quello che trasmette. Superato il momento d’imbarazzo e di timidezza, trovandomi di fronte a persone che non conoscevo, mi sono dilettata “a dare voce” svolgendo vari esercizi vocali,  pratici e divertenti allo stesso tempo. Ho sentito l’effetto delle vibrazioni della mia voce e della mia voce insieme ad altre.
Il libro è accompagnato da un CD, con degli esercizi vocali e delle meditazioni.

“Libera La Voce dell’Anima è un invito a immergersi profondamente in quella voce che tu potresti aver dimenticato ma che la tua anima ricorda”.

“Dare suono è una chiamata che risveglia ai più grandi significati della vita. Essere ascoltati tocca profondamente”.

Soul Voice - Libera la Voce dell'Anima con CD Allegato da qui è possibile acquistare Libera la Voce dell'Anima.